Perdifumo: il borgo tra i castelli

Perdifumo è un affascinante borgo ricco di storia e di cultura che sorge sulle pendici nord-ovest del Monte della Stella, nel cuore del Cilento Antico. Il significato del toponimo, di etimologia greca, Perdifumo è “Casale costruito sopra o nei dintorni di due castelli”, che potrebbero essere quelli di Camella e di Ancilla Dei.

Il centro storico presenta una serie di elementi architettonici di notevole rilievo che circondano o interessano direttamente i numerosi palazzi gentilizi con eleganti portali di pietra scalpellata, torrini e colombaie.

Sul territorio sono presenti numerose cappelle, chiese e conventi risalenti anche all’anno 1000. Di maggiore spicco sono il Palazzo Vargas, il Convento di Santa Maria della Pietà, i ruderi del Cenobio di Sant’Arcangelo che rappresenta uno dei più antichi stanziamenti monastici del Cilento, e la fontana pubblica con i lavatoi risalente al 1500, costruita dal nobile Giacomo Guindacio.

Il Palazzo Vargas, situato nella frazione Vatolla, ha ospitato per nove anni (1686/1695) il filosofo Gian Battista Vico, noto per il suo concetto di verità come risultato del fare.  La struttura rappresenta un simbolo della memoria storica del popolo cilentano ed è un bene protetto dall’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura).

Si narra che, nel piazzale antistante l’edificio del Convento di Santa Maria della Pietà, all’ombra degli ulivi, il filosofo Gian Battista Vico amava riposare, leggere e meditare. Tra le piante, ancora vive una indicata come l’ulivo del Vico. Questi anni passati al Palazzo Vargas hanno dato ispirazione ad una delle sue opere più importanti la “Scienza Nuova”.

Nel Palazzo Vergas, inoltre, è nata la Fondazione “Gian battista Vico” che con la Biblioteca del Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano ricca di oltre 20.000 volumi, i laboratori di ricerca scientifica e le sue altre innumerevoli iniziative rappresenta un’insostituibile presenza per la crescita civile e culturale della Regione Campania e dell’intero Sud Italia.

Durante il periodo estivo il paese vive le sue feste religiose e le manifestazioni folkloristiche che ha celebrato fin dall’antichità. Il volo dell’Angelo durante il quale si rappresenta la lotta tra l’Angelo e il Diavolo, il primo sempre impersonato da un bambino, sospeso ad un cavo d’acciaio, che vince dopo un duello verbale, sul Diavolo, che recita la sua parte su un piccolo palco e indossa un’armatura. Di grande interesse sono i versi che i due protagonisti recitano, altisonanti e di stile barocco.

 

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