Le organizzazioni giovanili in Italia e Europa
Tra le regioni e province italiane interessatesi a questa argomento, il primo caso è stato quello della provincia autonoma di Trento che, nel 2016, aggiorna l’intera materia, a quasi 10 anni dal varo della legge provinciale sulle politiche giovanili. Le quattro priorità individuate nel documento corrispondono ad altrettanti obiettivi che la comunità trentina si dà e che mirano a favorire il protagonismo giovanile: crescita, responsabilità, potere e autonomia. Il secondo caso è stato quello di Milano con la nascita di “MiGeneration- Net” che vuole coinvolgere i principali soggetti cittadini che aggregano giovani e che rivolgono loro progetti e iniziative, per meglio rispondere ai bisogni della popolazione giovanile della città. Il terzo caso analizzato è stato quello siciliano con progetti destinati ai giovani che hanno come finalità quella di aggregazione e formazione. Le politiche giovanili sono un ecosistema trasversale che passa dal sociale, alle infrastrutture, dalla cultura al lavoro. Investire nelle politiche giovanili significa investire nel futuro di una società.
Giovedì 7 Marzo 2019, a Bruxelles presso il Parlamento Europeo, si sono riunite le 50 organizzazioni giovanili più influenti tra gli stati membri. A rappresentare il sud Italia Generazione Lucana per la Basilicata e Re-Generation Y-outh Think tank per la Campania. Tra le 600 candidature giunte, nei mesi precedenti, le due organizzazioni si sono distinte per la loro missione e le attività svolte in questi mesi di lavoro nei rispettivi territori d’azione sia a livello locale che internazionale. Tra le trenta tematiche analizzate le organizzazioni si sono confrontate su tre specifiche: il ruolo dei giovani all’interno delle aree rurali, il gender-gap per quanto riguarda le questioni lavorative e salariali nel settore cultura e in che modo rendere locale le azioni europee. Nella seconda parte dei lavori, i giovani si sono trovati a votare le migliori proposte degli stessi che rispondono a diverse necessità, tra le quali combattere le discriminazioni in genere, partendo dal riformare alcune regole anche a livello Europeo, e ridurre il gap tra le aree urbane e rurali. L’auspicio non è solo un ritorno ai territori ma la consapevolezza che operare in sinergia e connessione è la chiave per affrontare nuove sfide che noi cittadini dell’Europa ci poniamo, affinché le nostre siano Regioni per giovani.
Spesso i giovani si sentono dire che sono distaccati dalle questioni d’interesse comune, che pensano solo a divertirsi e che non hanno valori. È da questa premessa che nasce “Basilisky” un’iniziativa che parte dall’idea di alcuni ragazzi di Palazzo San Gervasio (PZ) che, volenterosi di rompere la gabbia degli steriotipi negativi diretti ai giovani, decidono di rendersi utili nel loro comune. Come raccontato da loro, nonostante la diffidenza locale manifestata nei loro confronti, la loro volontà li ha spinti ad andare avanti. L’obiettivo principale è stato quello di dimostrare che, se i giovani si mettono insieme, possono creare nuovi percorsi di sviluppo territoriale.